Stampa

Precisazioni su come nasce una banconota e chi paga

stampa banconote SITO

COME NASCE UNA BANCONOTA. E UNA MONETA METALLICA...

di Gabriele De Rossi 


Tratto questo argomento perché noto molta disinformazione sull'argomento anche purtroppo tra i miei amici più preparati. Non è un argomento semplicissimo ma è necessario farsi una idea chiara, per comprendere a fondo il problema monetario.

 

Molti associano l'idea della banconota al noto fenomeno del signoraggio bancario ma questo e' vero solo in rozza approssimazione. Si pensa ad esempio che " lo Stato compra una banconota, la cui produzione fisica non eccede i pochi cent pagandola al prezzo che ci sta scritto sopra più interesse". Secondo questa teoria ad esempio una banconota da 100 euro vigente un tasso del 2% ma la cui produzione alla banca costa solo 0,3 euro verrebbe pagata dallo Stato ben 101,7 euro cioè 100 + 2 - 0,3. Non è così.

Lo Stato non compra banconote. Fa molto peggio. lo Stato compra bit elettronici.

Se lo Stato ha bisogno di 10 miliardi di euro la banca autorizzata ( che non è la BCE, badate bene...) digita su un pc 10.000.000.000,00 € e li accredita in cambio di un debito pari alla stessa somma maggiorata di interesse. La cosa avviene attraverso un procedimento un po' complicato di asta ( cosiddette " aste marginali", giusto per confondere un po' le acque...) tra le varie banche dealers cioè quelle autorizzate a trattare il debito pubblico italiano. Nessuno consegna banconote allo Stato. La banconota viene gestita dalle singole banche centrali secondo decisioni Bce che assegnano a ciascun istituto un quantitativo max di biglietti da stampare proporzionato a pil e popolazione di ciascun Stato ( Vedasi da ultimo decisione Bce nr. 29 del 13/12/2010) che poi è lo stesso criterio di partecipazione azionaria nella Bce stessa delle singole banche centrali nazionali. La banconota e' quindi un foglio di carta assolutamente e costantemente privato ( non per niente riporta i simboli di copyright, che notate minuscoli accanto alla scritta multilingue " Bce"). Non esiste peraltro nessun controllo sulla quantità di euro stampati : il numero che si legge non è progressivo ma è' un mero algoritmo matematico. L'Italia ha assegnata la lettera "S" ed associato il codice di controllo 7. Ciò significa che se sommate tutti i numeri degli euro " italiani" (cioè stampati su delega Bankitalia ), di qualsiasi valore facciale , la somma finale deve dare sempre sette. Fate la prova ... Alla Spagna (V) e associato il numero 4, alla Germania (X) il numero 2, alla Grecia ( Y ) il numero 1 ecc.

Pare già strano che una istituzione "pubblica " come la Bce consenta un meccanismo di così scarsa trasparenza, ma ne abbiamo viste di peggio... Le banconote vengono stampate e conservate il luoghi ultrasicuri ed ipervigilati. A Roma esiste un deposito molto esteso in località di Vermicino. Quando Le banche ordinarie si riforniscono di banconote la banca centrale altro non fa che detrarre il loro valore dal c/c che le banche detengono presso di essa. Le banche riempiono i bancomat e quando voi prelevate, la stessa somma viene detratta dal vs c/c.

In sintesi lo Stato non compra banconote perché esse sono e restano del tutto private. Il reddito da emissione monetaria delle banconote ( pare strano ma esiste, cercate in Rete " Reddito Monetario") se lo spartiscono le private ( di diritto o di fatto) banche centrali ( art. 32 statuto del SEBC) statene certi che allo Stato non va nulla se non il debito, puntualmente rigirato al popolo. 


Ma non vanno confusi i due circuiti : 


1. Da un lato esiste la moneta virtuale, elettronica, che non c'entra nulla con le banconote e che può essere di banca centrale ( High Power Money, circa il 3% del totale), o di banca ordinaria ( credito commerciale o moneta bancaria, circa il 97% del totale ) che è quella creata dalle banche ordinarie nel momento in cui qualcuno chiede ed ottiene un prestito emessa sotto forma di accreditamento, bonifico o assegno.
2. Dall'altro lato esiste la banconota, che non è un qualcosa in più rispetto al 100% di cui sopra, ma è la trasformazione della moneta virtuale elettronica in mero supporto cartaceo visibile. Quando prelevate banconote al bancomat non aumenta la massa monetaria complessiva ma semplicemente si trasforma. Un po' come la trasformazione dell'energia cinetica in calore nel momento in cui azionate la pedaliera dei freni. Rallentate si, ma in base al fenomeno della conservazione dell'energia, la velocità ( per così dire) si trasforma in calore. Così avviene con la banconota: non aumenta il circolante, cambia solo il suo aspetto, il suo modo di presentarsi al cospetto di chi lo utilizza ( cosa che non avviene ad esempio usando il Pos al supermercato o inviando un bonifico via e banking). Questo comporta ovviamente che solo una minuscola parte della moneta circolante esiste come supporto cartaceo.
I dati non possono essere sicuri perché abbiamo visto che non esiste uno stretto controllo sul l'emissione quantitativa di moneta; la stessa Bce non pone limiti all'emissione complessiva di banconote nell'euro zona :" L'emissione delle banconote in euro non necessita di essere soggetta a limiti quantitativi o di altro tipo visto che la immissione in circolazione di banconote e' un processo indotto dalla domanda" recita il punto (3) della suddetta Decisione.


È importante quindi tenere idealmente distinti i due circuiti : la moneta oggi nasce solo come moneta elettronica, la banconota e' un mero specchietto per allodole affinché la gente continui a legare mentalmente la moneta stessa ad un qualcosa di solido, di concreto, magari allo stesso possesso di metallo aureo nelle riserve della banca d'Italia.

Non pochi infatti credono ancora che ad ogni foglietto di carta colorata che hanno in portafoglio corrisponda un minima quota di oro depositato chissà dove da chissà da chi. Mero retaggio di un mondo antico ma migliore.....

conio monete 
Ultima chicca: solo per le monete metalliche il relativo reddito da emissione monetaria rimane completamente allo Stato ( ad es. Il conio della moneta da due euro costa circa 50 cent : il guadagno di 1,5 resta allo Stato). Sarebbe una cosa carina se non fosse che per le monete da 1,2,5,10,20 cent il signoraggio e' ... Negativo ( costa di più coniarle, di quanto ci si guadagna emettendole). Insomma dove scatta la fregatura, solo allora arriva la sovranità popolare ...

P.S.

Per chi volesse approfondire, cercare in Rete il dibattito Tremonti / Duisenberg sulla proposta del primo di stampare anche banconote da 1 e 2 euro invece del conio monetario . Divertente, almeno per quanto ci si possa divertire ad una tragedia greca.