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Proprietà di Popolo

Scritto da Redazione.

Proprieta di popolo


Noi partiamo da un’ idea forza con carattere innovativo, ossia la “proprietà di popolo”.

Desideriamo rendere ogni cittadino effettivamente partecipe del patrimonio pubblico, secondo lo schema

del “tutti proprietari”.

Premesso che si è proprietari di un bene quando si ha pieno diritto a percepirne gli utili (usus, abusus,

fructus), si puo’ parlare di patrimonio effettivamente pubblico, solo se il cittadino puo' pretendere una

quota del reddito generato dal bene comune.

Il patrimonio amministrato dallo Stato al pari di un' azienda privata genera un utile.

Ed è chiaro che se tale beneficio non viene riconosciuto al cittadino, esso verra’ espropriato e goduto

unicamente dalla classe dominante.

Lo stesso dicasi per la moneta che è un bene giuridico.

Essa in quanto tale deve avere un proprietario definito al quale attribuire la rendita monetaria, che essa

crea in quanto. il valore della moneta-segno, diviene denaro assumendo potere d’acquisto grazie alla

accettazione del popolo che ne induce il valore.

Il valore non è una qualità della materia ma esso nasce grazie all’ uomo.

non esisterebbe ricchezza in un mondo di morti” G.Auriti.

Da un desiderio nato in un determinato momento, l’ uomo realizzera’, in un secondo momento,

lo strumento che servirà a soddisfare quel determinato bisogno.

Pertanto posso dire che il valore è un rapporto tra fasi di tempo: il primo strumentale riguardante

l’ oggetto, il secondo edonistico ( di godimento personale) che appartiene unicamente all’ essere umano.

Cosi’ dico che la penna è utile perché prevedo lo scrivere.

La penna per un poeta avra’ un grande valore, per un’ analfabeta un valore scarso.

E’ l’ uomo che padroneggia lo strumento, non viceversa.

Ed è in tale ottica che bisogna ripensare lo strumento Stato, in modo che esso serva il cittadino e non il

contrario. Lo Stato non può godere in rappresentanza dei cittadini

Occorre pertanto ristabilire un corretto giudizio di valore che restituisca all’ uomo la consapevolezza della

propria sovranita’, rispetto allo strumento.

Per far cio’ è necessario instaurare un diritto sociale, effettivamente operante.

Dovra’ quindi essere previsto in Costituzione un potere di produzione che relazioni cittadino e Stato.

Lo Stato essendo mero strumento non potra’ godere di alcun diritto patrimoniale, il suo ruolo sara’ limitato

al momento produttivo.

Una volta creata la ricchezza questa verra’ attribuita in proprieta’ al cittadino.

Ogni appartenente alla società sarà titolare di un diritto soggettivo patrimoniale inalienabile, che

gli consentira’ il godimento, di quanto prodotto e dei relativi mezzi di produzione.

Oggi la classe dominante opera una mostruosa espropriazione a danno dei popoli, condannati ad un

impoverimento graduale ed inesorabile.

Questo perché l’ élite si è appropriata del bene per eccellenza, ossia la moneta-segno.

Pur essendo il valore della moneta indotto dal popolo che lo trasforma in potere d’ acquisto, oggi chi si

appropria di tale valore è il sistema bancario perchè si è arrogato la proprietà del simbolo monetario

Il reddito di cittadinanza ricostituirà il corretto giudizio di valori, conferendo alla persona fisica il godimento

di quanto prodotto dallo strumento Stato.

Finché il reddito creato non viene attribuito al cittadino attraverso una quota di reddito, esso continuera’

ad essere goduto dalla classe dominante

Nascendo finalmente la moneta come proprietà del popolo ( e non della banca), a ogni cittadino

spetterebbe di diritto una quota minima di denaro che consentirebbe di ottenere diversi vantaggi.

Anzitutto quello di far funzionare la produzione dal lato della domanda, non da quello dell’ offerta come

oggi succede.

Avendo infatti il cittadino una quota minima di reddito, egli potra’ indirizzare le scelte verso il prodotto che

predilige, cosi’ indirizzando la produzione, non subendola.

Ristabilita la consapevolezza dell’ essere effettivamente comproprietari di un patrimonio comune, lo

spirito sociale ne verrebbe rinvigorito.

Le malversazioni e i danni al pubblico patrimonio sarebbero sentiti come un danno personale ed ognuno

avrebbe interesse che il bene comune venga tutelato.

Il reddito di cittadinanza, o meglio di esistenza, verra’ riconosciuto a tutti i cittadini in aggiunta agli altr

i redditi.

Il reddito verra’ ripartito in base al numero dei cittadini e all’ incremento della produzione.

Tutto cio’ basandosi su precisi bilanci preventivi e consuntivi.

 

Sara Lapico 14/06/2016

 

Bibliografia:


* LA PROPRIETA' DI POPOLO - Giacinto Auriti - Edizioni Solfanelli
  Il libro è acquistabile direttamente dall'editore: http://www.edizionisolfanelli.it/laproprietadipopolo.htm