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La Rinascita della Scuola Auritiana

Scritto da Fabrizio Fiorini.

La Rinascita della Scuola Auritiana

di: Fabrizio Fiorini

Lo si potrà considerare un fenomeno fisiologico, ma sta comunque di fatto che l’inarrestabile peggioramento della situazione economica e reddituale delle famiglie e la continua involuzione della condizione sociale dei cittadini hanno portato a nuova ribalta, negli ultimi anni, la questione monetaria. auriti logo 2s

Se ciò, da un qualche punto di vista, potrebbe essere considerato un bene, ha d’altro canto dato il “la” a una serie infinita di iniziative, gruppi, posizioni partitiche, elaborazioni dottrinarie (tutte targate “sovranità monetaria”) che si sono contraddistinte per superficialità - nella migliore delle ipotesi - quando non addirittura per la loro natura truffaldina, corrotta e scientificamente infondata.
La cronaca politica e i resoconti di questi ultimi anni ne sono pieni: dai più o meno grandi economisti “alternativi” ai “sovranisti” della domenica, dalle teorie monetarie “moderne” quanto l’usura bancaria ai “torniamo alla lira”, dai cantori del “deficit positivo” agli estimatori della Fed; tutti, e dico: tutti, chi in buona fede chi meno, hanno tentato maldestramente di farsi alfieri di una “sovranità monetaria” che albergava solo nelle loro scatole craniche.
Da qui la necessità imperiosa, da parte degli auritiani, da parte dei promotori dell’unico modello possibile, quello della sovranità popolare della moneta, di tornare con forza in campo. Nasce così la nuova Scuola Auritiana, erede di quella “Scuola di Atri” in perfezionamento di studi giuridici e monetari (corso post lauream presso l’Università degli Studi di Teramo) che il professor Giacinto Auriti aveva fortemente voluto e diretto.
Nasce a Roma, lo scorso 28 settembre, per volontà di tanti discepoli e collaboratori del Professore, col nome di Scuola di Studi Giuridici e Monetari “Giacinto Auriti”. La Scuola, come da suo Statuto, “ha per scopo principale la tutela della personalità, dell’immagine, nonché del patrimonio ed eredità culturale di Giacinto Auriti e la promozione, lo sviluppo, il sostegno e la formazione di divulgatori al fine di consentire la diffusione degli insegnamenti che hanno sottinteso alla sua opera al fine di perseguire obiettivi di sviluppo e diffusione di valori etici, spirituali umanitari e solidaristici di Giacinto Auriti nonché i suoi studi, le sue scoperte scientifico-giuridiche e le sue pubblicazioni”.
A tal fine, oltre al proposito di costituzione dell’ “Archivio Auriti”, si propone di svolgere una costante attività di studio, ricerca, formazione e divulgazione sotto il controllo e il patrocinio di un comitato storico scientifico e di un qualificato corpo docente tra cui si trovano i nomi dei professori Francesco Ciancarelli, Antonio Pantano e Mauro Di Sabatino (presidente dell’Associazione).
Vede la luce, la Scuola Auritiana, dalla piena consapevolezza di avere dinanzi l’unica via possibile per la comprensione e la soluzione del problema della nostra mancanza di sovranità e libertà, al di là, al di sopra e contro ogni teorizzazione che non affermi all’origine la proprietà al portatore della moneta e le conseguenti inesistenza de facto e inestinguibilità de jure del debito che incatena i popoli alla schiavitù bancaria.
Anche a causa della dittatura delle banche, oggi, viviamo in un deserto. Un deserto costellato di suicidi da insolvenza, disperazione, povertà, fame. Nel deserto, è risaputo, non si costruisce. Il deserto si attraversa, cercando di arrivare alla sua fine con un’eredità da consegnare ai propri figli, ai posteri. Ecco perché questi uomini liberi che si sono incontrati a Roma il 28 settembre non hanno costituito un “gruppo”; neanche un “partito” o un “movimento”. Abbiamo fondato una Scuola. E in una scuola si studia, si apprende, per poi poter a propria volta insegnare a chi verrà dopo di noi.
Per tenere accesa la luce della teoria della sovranità popolare della moneta, unico viatico per la riappropriazione delle nostre vite e della nostra libertà. Quella stessa luce che fu accesa ormai decenni or sono dal professor Giacinto Auriti, di cui oggi, grazie alla nostra iniziativa, grazie alla nostra sfida, potremo un giorno dichiararci degni eredi.
Siamo condannati a vincere.