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Per una volta siamo a favore della BCE ma...

Visco Draghi

Per una volta dobbiamo dare ragione alla BCE per l'approvazione del governo italiano ( e non solo ) della Legge Delega che recepisce la Direttiva UE2013/36 per le modifiche al Testo Unico Bancario in cui si prevede che le perdite delle banche non saranno più a carico dello Stato con soldi pubblici ed ulteriore tassazione ( ricordiamo tutti i 4 miliardi di I.M.U. che servirono per salvare il Monte dei Paschi ) ma saranno a carico dei clienti con depositi superiori ai 100.000 euro e a carico dei detentori di titoli azionari delle stesse banche in perdita. In gergo chiamato Bail-In

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ%3AL%3A2013%3A176%3A0338%3A0436%3AIT%3APDF


In linea di principio etico questa Legge ci trova d'accordo perchè appare chiaro che i cittadini non possono sempre pagare con altre tasse le perdite di aziende private come le banche che hanno come fine il profitto..privato. Inoltre, ricordiamo che il compianto prof. Giacinto Auriti era favorevole all'abolizione della Borsa in quanto alterava i reali “valori” delle società quotate e gestite con informazioni unilaterali o “asimmetriche” che possono prevedere la manipolazione del valore dei titoli. L'esperienza e la storia finanziaria ci raccontano di quanti crolli borsistici siano avvenuti nei secoli e che hanno messo in ginocchio le economie dei popoli. La bolla speculativa sui tulipani, la prima Grande Depressione americana, la crisi del '29 e quella del 2007 ( per ultima e nella quale viviamo ) Tutte crisi pagate dalla società. Riteniamo giusto che ora a pagare le sofferenze bancarie siano anche gli azionisti delle banche e gli obbligazionisti, coloro che cercano di avere un profitto senza creare valore ma speculando. Poi ci sono i depositari con fondi superiori ai 100.000 euro, che di questo periodo sono soltanto una minoranza mentre la massa del popolo non riesce ad arrivare a fine mese o non ha i soldi per vivere quotidianamente.

Ma la critica che va sollevata è sul fatto che azioni, obbligazioni e fondi investimento siano strumenti per il risparmio, per un accantonamento in previsione futura e che la Costituzione italiana dovrebbe tutelare con l'Art. 47 e con le successive normative del T.U.B. e della Legge sul Risparmio ( 262/05 ).

Alla massa del popolo poco importa se avverranno prelievi forzosi per depositi superiori ai 100.000 euro o se le perdite bancarie saranno compensate dagli azionisti ed obbligazionisti perchè il popolo oggi non ha soldi e vedrebbe di buon occhio tale Legge. Ma la Legge è Legge e qui si va in conflitto con l'Art. 47 della Costituzione. Non ci interessa come i depositanti siano in possesso di cifre superiori ai 100.000 euro o come hanno avuto i soldi gli azionisti ed obbligazionisti, ma tale Legge non li assicura più da investimenti di risparmio, speculativi o meno che siano.

Con l'introduzione del bail-in, in caso di default di una banca, d'ora in poi i primi a pagare saranno gli azionisti, seguiti dagli obbligazionisti meno assicurati e dai depositi bancari superiori a 100mila euro, mentre lo Stato diventa l'ultimo anello della catena. Il primo Paese europeo a sperimentare queste regole sarà l'Austria, dove il bail-in entrerà in vigore dal primo luglio prossimo. L'annuncio è stato dato pochi giorni fa dal ministro delle Finanze di Vienna, il quale ha tenuto a precisare che i soci e i creditori della Hypo Alpe Adria, che ha accumulato un buco enorme (7,6 miliardi), potranno essere costretti ad accollarsi il peso delle perdite, nel rispetto delle nuove norme Ue.

L'introduzione del bail-in obbligherà i correntisti a guardare le banche con occhi diversi dal passato, certamente in modo più vigile. Il che non è certo un male. Ma la novità pone anche domande di tipo politico: oltre ai depositi sotto i 100 mila euro, infatti, sarebbero fatti salvi anche i derivati. E questo aspetto, a giudizio di Giulio Tremonti, che fin dall'inizio contestò la logica del bail-in, non è accettabile. «I prelievi forzosi diventeranno l'incubo del futuro», ha scritto l'ex ministro nel suo ultimo libro («Verità e bugie»; Mondadori). «Un conto è un prestito, che può anche essere a rischio, un conto è un deposito bancario, che per sua natura è invece fiduciario. Per proteggere il sistema si pensa dunque di autorizzare la distruzione del risparmio come valore fiduciario e costituzionale». Non solo. «Sommando i rischi di crisi al bail-in, si produrrà in modo automatico un effetto di attrazione del risparmio dalle banche dei Paesi più deboli a quelle dei Paesi più forti». Dunque, l'ennesima scelta degli euroburocrati che finirà ancora una volta per premiare la Germania e i Paesi del Nord Europa, a scapito dell'Italia e degli altri Paesi mediterranei.

In Italia da tempo si sta facendo pressione affinchè venga approvata la Legge Delega che recepisce la direttiva UE 2013/36 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do…  tant'è che lo stesso Mario Draghi è dovuto scendere dallo scranno della presidenza BCE per abbassarsi a parlare alle commissioni bilancio e finanze della Camera. Fatto insolito ed anomalo per stessa dichiarazione del presidente di commissione finanze, Capezzone.

Evidentemente si sta aumentando la pressione affinchè la Legge Delega http://www.gazzettaufficiale.it/eli/…/2014/10/28/14G00167/sg  venga approvata.

A questa incertezza della tutela del risparmio bisogna aggiungere che il governo Renzi ha previsto nella Legge di Stabilità 2015 l'incremento dell'imposta sostitutiva al 20% sui fondi pensione con effetto retroattivo. Quindi, i risparmiatori non possono scappare in alcun modo dal pagare “obolo”

Se da un lato la Direttiva Europea vuol far venire alla luce anche i fondi neri delle banche e la loro tossicità di titoli con la creazione di BAD BANK , dall'altro lato la cosa più sconcertante della Direttiva UE2013/36 sta nel leggere che l'Unione Europea non conosceva l'esistenza di “banche ombra” né il loro funzionamento. Con la creazione delle BAD BANK le stesse banche che hanno in mano titoli tossici potranno rivenderli alla loro banca “cattiva” facendosi anticipare liquidità. Ovviamente , siccome i rischi sono alti, anche i rendimenti delle Bad Bank saranno elevati rispetto ai valori di mercato. Ma chi darà i soldi alle Bad Bad per comprare i titoli tossici ? Si prevede che oltre alle sottoscrizioni di azioni da parte di privati ( che possono essere le stesse banche ) sia anche lo Stato a sottoscrivere azioni di partecipazione. Quindi alla luce di tutto cosa si sarà risolto? Che differenza c'è se lo Stato perderà soldi per il default di una Bad Bank o per tappare i bilanci ad una banca ( come già fatto con il MPS ) ?

 

bad bank scheda

Eppure la Legge che si vuol far attuare ci viene fatta passare come la legge che eviterà allo Stato di sopperire alle crisi bancarie. Sarà indispensabile far pressione mediatica affinchè lo Stato non partecipi all'azionariato delle Bad Bank altrimenti, in QUESTO sistema monetario, il problema ricadrà sempre sul popolo.
Unica notizia positiva sull'attuazione della Direttiva UE sta nel fatto che essa prevede la tracciabilità dei flussi monetari delle banche multinazionali operanti sul nostro territorio, ne identifica la sede fiscale , e lo Stato può revocare l'operatività di tali banche qualora esse risiedano in paradisi fiscali o in Stati in cui il regime fiscale sia più basso rispetto ai paesi extra-UE. In sintesi, la BCE vuole che i guadagni delle banche multinazionali vengano pagati alla BCE per il solo fatto che queste banche operano sul territorio europeo. Sarà una guerra tra banche e in tutto questo ci sono le pressioni sui governi.

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