Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri - Ezra Pound

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T.I.N.A.: There is no alternative


I sanguinosi conflitti che hanno infiammato il mondo negli anni ricompresi tra le due guerre mondiali, non sono altro che espressione della tensione sociale del sempreverde scontro tra Capitale e lavoro. Detto in termini marxisti, si tratta della rivalità tra padroni e classe produttrice, rappresentata tanto dal salariato quanto dal piccolo imprenditore.

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La proprietà non è un diritto assoluto

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La tempistica con cui il Papa argentino parla, oggi, di non inviolabilità della proprietà privata è perlomeno sospetta ma, solo un cospirazionismo nostalgico sansepolcrino poteva riuscire ad associare la dottrina sociale della Chiesa a una patrimoniale cattoglobalista serva di Davos, ovvero, ad associarvi le dichiarazioni di Bergoglio, che parla di concentrazione della ricchezza in opposizione alla funzione sociale – e non socialista – che deve invece avere.

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Sulla proprietà privata Bergoglio ha ragione

Scritto da Redazione.

 

 

di Pietro Ferrari

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Chi scrive non è un fan del sedente peronista, anzi, ma al di là delle intenzioni intime bisogna pur ammettere che almeno come esternazione, la sua non collide con la Tradizione e il Magistero infallibile. Lo stile è sudamericano, Ma alla teologia della Liberazione non si risponde con Plinio Correa de Oliveira.

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The walking debt. È risiko mondiale

 

È sotto gli occhi di tutti: viviamo nella peggiore crisi del dopoguerra.

Molti economisti invocano la “panacea” di tutti i mali che consisterebbe nella stampa di denaro.  Ma la questione, frettolosamente liquidata come “economica” è, ancor prima di ciò, di natura geopolitica. I rapporti di forza tra nazioni, o semplicemente tra blocchi, che perseguono interessi o visioni contrapposte, hanno da sempre governato la storia.