Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri - Ezra Pound

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Anche lo Stato può emettere LI(B)RA elettronica.

Scritto da Redazione.

 

Cripto valute e moneta elettronica. Non si sono accorti che lo Stato può...ma non sarebbe né proprietà di popolo, né sovranità.

 In questi giorni abbiamo assistito ad una levata di scudi generalizzata, proprio in relazione all’imminente lancio della cripto valuta di Facebook , legandolo, nelle argomentazioni, al destino dei Minibot . L’argomento cripto valuta, rientrante nella famiglia delle monete elettroniche, l’affronteremo di seguito, non prima di aver esternato la nostra costernazione quando la lamentela proviene dal mondo politico che, risiedendo nel parlamento, ha la potestà di cambiare le leggi. E si perché di leggi si tratta. Invece di affidarsi solo ai social per esternare il loro disappunto (noi poveri mortali siamo costretti) dovrebbero sapere, se già non lo sanno, che in Italia (ma anche nel resto del mondo chiamato in altro modo) vige un Testo denominato Testo Unico Bancario, in gergo T.U.B. Tale testo è stato introdotto dal D.lgs. 385/1993. Esso si compone di svariati articoli. Gli articoli che possono riguardarci per la trattazione di questo argomento sono:

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A proposito di minibot

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Le iniziative volte a manifestare un dissenso sempre più forte verso un apparato di potere iniquo non possono che essere ben accette. Tuttavia, la nostra impostazione è ormai chiara a chi ci segue costantemente, e cioè: senza una legislazione che punti a riformare l'attuale sistema monetario ogni iniziativa è destinata a divenire un fuoco di paglia.

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L'imperialismo

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L’imperialismo ha per sua natura carattere economico, espansivo e potenzialmente distruttivo.

Esso trae le mosse da un sistema di libera concorrenza che pone le basi dell'espansione materiale fino a giungere alla fase del capitalismo putrescente, ovvero alla fase dell'accumulazione, detta altresì del capitale liquido o finanziario. In altri termini il capitalismo alterna periodi di sovrapproduzione indotta, in cui circola molto denaro –vedi periodo del dopoguerra- ove i consumi trainano l'economia, a fasi cicliche di crisi da accumulazione.

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È errato e totalmente fuorviante, parlare di divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro

Scritto da Redazione.

  

"La prassi dell'acquisto residuale alle aste, terminata nell'81, in realtà non era iniziata solo nel '75 con la terza "riforma dei BOT" ma ben prima. Negli anni sessanta il processo di emissione del debito era già soggetto alla consuetudine di usare i Titoli di Stato come base monetaria e come riserva obbligatoria da parte delle banche.

"Con la riforma del sistema di collocamento dei BOT fu possibile modificare anche la disciplina della riserva obbligatoria ponendo fine, in particolare, alla facoltà prima concessa alle banche di utilizzare i BOT. Si stabilirono precisi limiti alla quota di riserva costituibile in BOT, per dare alla Banca Centrale, prima costretta a emettere biglietti quando le aziende di credito decidevano di depositare BOT come riserva obbligatoria, il potere di controllare più da vicino la creazione di base monetaria.

L'insieme di questi provvedimenti valse a costituire le condizioni per lo svolgimento delle operazioni di mercato aperto. Di fatto, tuttavia, anche dopo il 1962 (fino al 1969) la Banca d'Italia s'impegnò a rinegoziare senza sovrapprezzo i BOT, che in conseguenza risultavano assimilabili alla base monetaria, e così le operazioni di mercato aperto non assunsero dimensioni significative e non si sviluppò un vero e proprio mercato secondario per questo tipo di titoli"

Relazione del ministero del Tesoro alla commissione parlamentare di vigilanza del 1988 dal titolo: IL DEBITO PUBBLICO IN ITALIA 1861-1987

 

Lo chiamano tutti "divorzio", ma si intende sostanzialmente la creazione di un mercato secondario aperto e davvero funzionante, vedi il concetto di internazionalizzazione del debito ampiamente dibattuto di recente"